Strage di Altavilla Milicia: il drammatico racconto di Miriam in aula
“Eravamo tutti sulla collina quando abbiamo bruciato il corpo di mia mamma. Io non riuscivo a scappare, ero senza forze”. Così ha raccontato Miriam Barreca, giovane sopravvissuta alla strage familiare avvenuta nel febbraio 2023 in una villetta di Altavilla Milicia.
La tragedia, legata a un presunto rito di “liberazione dal demonio”, ha portato alla morte della madre Antonella Salamone e dei fratelli Emmanuel e Kevin, vittime di sevizie e torture in un clima di fanatismo estremo. Il padre, Giovanni Barreca, ha confessato il triplice omicidio, insieme a lui sono imputati Sabrina Fina e Massimo Carandente, accusati di coinvolgimento legato al fanatismo religioso.
Durante l’udienza, Miriam ha offerto una testimonianza dolorosa, descrivendo giorni di terrore, riti di purificazione e torture che ricordano pratiche medievali. La ragazza, all’epoca minorenne, è stata giudicata con rito separato e condannata a 12 anni e 8 mesi, anche se il suo ruolo nella strage resta controverso.
Durante l’udienza hanno testimoniato anche i genitori di Antonella Salamone, che hanno descritto i primi segnali preoccupanti dell’ossessione religiosa che ha poi portato alla tragedia.
Carandente e Barreca hanno scelto di rimanere in silenzio, evitando qualsiasi contatto visivo con la ragazza. Solo Sabrina Fina ha chiesto di rilasciare dichiarazioni spontanee, negando ogni coinvolgimento nei delitti.
Il processo prosegue, mentre la comunità resta sconvolta da una vicenda che ha mostrato il lato più oscuro del fanatismo e della violenza familiare. (AKI)
- Categoria: Cronaca
- Data: 19/07/2025
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