Data Stampa: 01/09/2020 18:29:55
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La Festa della Madonna della Milicia c’è in un modo straordinario
Sabato scorso con la cerimonia di benedizione del legname del Carro Trionfale e alla presenza delle autorità civili e religiosi si sono aperti i preparativi per i Solenni Festeggiamenti della 397° edizione della Festa in onore alla Madonna della Milicia, Santa patrona di Altavilla Milicia.
Quest’anno a causa della pandemia di coronavirus la Festa della Madonna della Milicia sarà molta ridimensionata. Per tale motivo la cerimonia si è svolta a pochi metri dal Santuario su piazza Belvedere, dove verrà costruito il Carro Trionfale, con maggiore spazio e senza il tradizionale corteo.
Una piccola folla opportunamente distanziata e con la mascherina era presente alla cerimonia, oltre il Comitato Festeggiamenti, il Parroco e Rettore del Santuario don Salvo Priola e l’avvocato Pino Virga Sindaco di Altavilla Milicia e alcuni componenti della Confraternita Maria Santissima Lauretana.
“Seppure in un momento particolare, come quello che stiamo vivendo, il carro è stato sempre fatto e anche quest’anno non rinunciamo a porre in essere questo segno che racchiude in se stesso simbolicamente un po’ tutta la devozione che le passate generazioni hanno coltivare nei confronti alla tutta Santa Madre di Dio, la Madonna della Milicia. – Così don Salvo ha introdotto la cerimonia - È bello quando riusciamo a tenere strettamente unite la fede e la devozione alla Madonna e l’adorazione a Dio come le tradizioni che abbiamo ricevuto dal passato. Quando queste due cose si separano a perderci tanto è la tradizione quanto la fede. La stessa fede rischia di esserne indebolita. Perché un po’ come se venissero tranciate le radici dove ad essa attinge. Noi ci troviamo qui e vogliamo custodire ciò che abbiamo ricevuto dal passato e ravvivando con una fede vera, sincera, onesta, limpida, dignitosa e vogliamo affidare tutto alla intercessione materna di Maria.”
Il Parroco nel suo discorso durante la cerimonia ha affermato: “Oggi troppo spesso ci capita di liquidare le cose sacre con un atteggiamento desacralizzante. “Picchì u Signuri avi ri bisognu ri sti cosi? Picchì pi forza ri oru avi essere? Picchì pi forza tutti chisti sordi servono pi fari u carro?” Oggi spesso liquidiamo le cose di Dio come se stessimo trattando cose da quattro soldi. Mentre però diamo una attenzione enorme a un compleanno nostro, un anniversario nostro, un matrimonio, una cresima o la comunione. In questo caso le pompe siano universali. E non si guarda a spese per tutto quello che serve a dare lustro alla nostra persona. Quando, invece, si tratta di dare lustro alle cose di Dio, lì diventiamo tutti improvvisamente “taccagni”. Tutti tirchi.” – il Rettore poi parla dell’importanza del carro come segno – “Anche in momenti in cui oggi siamo provati, perché per mesi in cui si è sottoposti a un bombardamento costante di paura, di tensione e di preoccupazione noi non vogliamo rinunciare ad alcuni segni nel rispetto della legge. E quella del carro è certamente un segno che nella lunga storia, alla soglia di quattro secoli dell’esistenza di questo comune e di questa parrocchia, non è mai accaduto che si rinunciasse a porre in essere segni di amore e di devozione dignitosi nei confronti di Dio e della tutta Santa Madre di Dio, la Vergine Maria.”
Infine don Salvo ha incoraggiato i presenti: “Viviamoci in un modo particolare e straordinario, ma viviamoci questa Festa della Madonna con tutto il trasporto spirituale di amore filiale nei confronti di Maria. E se è possibile anche di più. Perché se per quest’anno non potremmo trovare le bancarelle o non possiamo sederci ai tavolini a mangiare la carne e la salsiccia, forse probabilmente questo ci aiuterà a recuperare una dimensione più spirituale della Festa della Madonna. Cogliamo l’opportunità. Certo ci di spiace, non potere vivere socialmente tutti gli altri “momenti che sono a corredo e cornice della festa”. Ma non si dica che non c’è la Festa della Madonna di quest’anno. La Festa della Madonna c’è in un modo straordinario. Ma c’è!”
Anche il Sindaco Pino Virgo ha voluto esprimere il suo pensiero sulla festa appena iniziata. Sulle tante richieste di cittadini che chiedono se la festa si farà i Sindaco ha risposto: “Certo che la festa si fa’. Perché la festa non è un fatto esteriore, un fatto di rumore, di musica, di bancarelle e salsiccia. Questo è un altro aspetto della festa. La festa è nel nostro cuore… Ci dispiace non potere accompagnare i momenti di festa con aspetti che rendono la festa più bella. Ma con la consapevolezza che questi sacrifici servono alla sicurezza e preservazione del genere umano.”
Il Primo Cittadino ha concluso il suo discorso con un saluto ai cittadini: “Viva Maria e tanti auguri. Sarà anche questa, se noi lo vorremo, una bellissima festa!”
Dopo la benedizione del legname del carro c’è stato lo sparo a cannone e la gente si è diretta verso il Santuario a partecipare a l’ottavario in preparazione del triduo della Festa.
Anche l’ottavario, a causa del rispetto dei decreti per contenere il diffondersi del COVID-19, si svolgerà in un modo nuovo. Fino al 5 settembre ogni sera ci sarà il Santo Rosario alle ore 18:15, segue la Santa Messa con omelia che sarà tenuta da don Emilio Cannata, futuro Vicario parrocchiale e al termine il canto dell‘ Ottavariu da Maronna di l'Aritu, antico canto in dialetto siciliano (chiamata anche a nuvena) davanti all'icona della Madonna. Tutto si svolgerà dentro il Santuario in modo contingentato secondo le nome dei decreti nazionali e le disposizioni della Diocesi di Palermo. (aki)
- Categoria: Eventi
- Data: 01/09/2020