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Data Stampa: 24/04/2013 15:51:48
Pagina: https://www.altavillamilicia.com/newsDet.asp?idNews=1141&t=vacanze-di-massa-scoperte-dalla-sicilia-gia-tutto-esaurito-per-lestate-prossima-1973-

Vacanze di massa scoperte dalla Sicilia. Già tutto esaurito per l'estate prossima (1973)

Vacanze di massa scoperte dalla Sicilia. Già tutto esaurito per l'estate prossima (1973)

Palermo, 18 aprile. La Sicilia si prepara alle grandi vacanze. Da un capo all'altro dell'isola tira aria d'ottimismo: nella prossima estate, prevedono concordemente gli esperti, saranno battuti tutti i precedenti primati turistici. Già ora, alla vigilia dell'esodo pasquale, non meno di due terzi degli 890 alberghi annunciano il «gran completo».

Rinomati centri come Taormina, Cefalù, l'arcipelago delle Eolie, sono costretti a respingere le prenotazioni che, in dosi sempre più massicce, affluiscono per telefono da tutta l'Europa. «Il turismo siciliano, mi dice l'on. Pasquale Macaluso, socialdemocratico, assessore regionale del Turismo, delle Comunicazioni e dei Trasporti, ha davanti a sé un orizzonte internazionale dei più promettenti: a metà giugno, Palermo avrà collegamenti aerei con New York, via Milano, e con Londra, via Torino».

Turismo che vola

Il turismo dell'avvenire è quello che vola, e la Sicilia, che dispone di tre dei quindici aeroporti sparsi nel Mediterraneo, ha tutte le premesse per essere una delle terre di elezione delle trasmigrazioni di villeggianti: lungo una stagione che già va da aprile a ottobre, e che tende sempre più ad infittire il suo carnet invernale.

Le cifre parlano chiaro: nel 1972 le giornate di presenza sono state 5.748.680 contro i 5.152.948 dell'anno precedente (più 11 per cento); il numero dei turisti stranieri, che nel continente ha subito una preoccupante flessione, qui è aumentato di 251.777 unità, pari al 13 per cento in più. Le province di Palermo e di Messina hanno registrato da sole quasi i due terzi del movimento; le cose sono andate bene anche nelle province di Siracusa, Agrigento, Trapani, Catania, Enna; meno bene in quelle di Caltanissetta e Ragusa, dove l'evoluzione dell'attrezzatura alberghiera ha segnato il passo.

Bilancio in attivo

Il vanto delle province che hanno chiuso in attivo il bilancio turistico è d'aver saputo accoppiare il turismo di élite, che una volta predominava con poche decine di migliaia di unità, e il turismo di massa che oggi fa muovere lavoratori di ogni categoria sulle rotte aeree. Un dato significativo: il numero dei voli charters è passato dai 243 del 1968, ai 1221 del 1972 (per il '73 ne sono previsti 1500). È di questi giorni il primo volo diretto da Londra per Palermo di un «Tristar», il gigante dell'aria della generazione dei Jumbo: ogni settimana e per sette mesi, l'aereo porterà in Sicilia 400 turisti che si distribuiranno in alberghi della riviera di Carini, di Altavilla Milicia e di Cefalù.

Nel 1960 la Sicilia aveva 23 mila posti-letto e 27 mila nel 1968, con un aumento del 18%. Oggi ne dispone di 32 mila e si propone di raggiungere nel prossimo quinquennio il traguardo dei 90 mila posti-letto. «Siamo al lavoro per approntare un nuovo strumento legislativo che consentirà alla Regione siciliana di investire alcune centinaia di miliardi di lire nel settore turistico» annuncia l'on. Pasquale Macaluso. Occorre infatti rimediare all'insufficienza dell'attrezzatura ricettiva che, nel passato, ha provocato una diserzione del turismo di massa dall'isola.

Nasce, insomma, nell'isola un nuovo ceto d'imprenditori cui la Regione siciliana va incontro con contributi sostanziosi, che permettono di costruire edifici alberghieri dotati di tutti i moderni conforti. Una recentissima legge regionale ha previsto un meccanismo che, attraverso la disponibilità ventennale di tre miliardi di lire annui, consente di ridurre fino al 2 per cento il tasso d'interesse nelle operazioni di mutuo alberghiero. Ciò mobiliterà investimenti per oltre 90 miliardi di lire, che realizzeranno oltre 25 mila posti letto in aggiunta agli attuali 32 mila (i rimanenti 33 mila, che porteranno la capacità ricettiva dell'isola a 90 mila posti letto, saranno affidati al piano quinquennale ora allo studio). È già in atto un fermento di iniziative che interessano il litorale palermitano: a Terrasini è sorto il complesso «Città del mare» (1050 posti-letto che a breve scadenza verranno portati a 2480), ad Altavilla Milicia è entrato in funzione un altro grandioso impianto turistico alberghiero, il «Torre normanna», che offre agli ospiti la possibilità di praticare tutti gli sport nautici, e cosi all'Isola delle Femmine, a Cefalù.

Nella riviera sud-occidentale dell'isola, a Sciacca, è prossima la costruzione di una società a partecipazione maggioritaria regionale per la creazione di tremila posti letto (35 miliardi di spesa) che daranno nuove prospettive all'industria termale, qui particolarmente fiorente, «È chiaro, e il discorso vale per tutta l'isola, — avverte l'onorevole Pasquale Macaluso — che valorizzazione turistica non vuol significare interventi e investimenti i indiscriminati che rechino irreparabili danni al paesaggio, all'ambiente urbano, all'equilibrio ecologico». Al momento, però, il pericolo è di altra natura. Non è nella macchina del turismo (anche se il tessuto civile e culturale della Sicilia è stato in più occasioni aggredito col suo paesaggio), ma nei complessi petrolchimici che strizzano l'occhio alla costa siciliana. Un esempio fra i tanti: a Cefalù, l'incantevole cittadina a 70 chilometri da Palermo, amministrazione comunale e ente turistico stanno lottando per respingere" l'avanzata di due industrie che oltre a dare scarso lavoro, lasciano solo le briciole del loro reddito, rapinano, inquinandolo, il prezioso patrimonio ambientale.

Problemi da affrontare

«Come si possono concepire iniziative così distruttrici?» si chiede l'assessore regionale. Aggiunge: «Ci batteremo con tutte le forze contro questi assalti per evitare alle coste siciliane la "soluzione finale". Non siamo la Sicilia del separatismo, siamo un lembo del territorio nazionale e abbiamo tutto il diritto di essere rispettati».

A questo punto, scaturisce ovvia la considerazione che l'avvenire turistico della Sicilia è condizionato dal modo e dalla tempestività con cui si affronteranno i problemi del settore. Oggi la Sicilia ha tutti i requisiti per sviluppare l'industria del turismo, cui la natura ha generosamente offerto le tre materie prime, sole, mare e paesaggio.

Articolo di Filiberto Dani

Da La Stampa numero 93 del 19/04/1973 pagina 10.

  • Categoria: Ritorno al passato
  • Data: 24/04/2013
  • Fonte: La Stampa
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